"L'uomo salì in auto pieno di diffidenza, che si trasformò via via in una vera e propria angoscia territoriale, non appena dalla visuale del finestrino sparì alla vista il campanile del suo paese. Il campanile rappresentava per l'uomo il punto di riferimento del suo circoscritto spazio domestico, senza il quale egli si sentiva realmente spaesato. Quando lo riportarono indietro in fretta l'uomo stava penosamente sporto fuori dal finestrino, scrutando l'orizzonte per veder riapparire il campanile. Solo quando lo rivide, il suo viso finalmente si riappacificò." (Tratto da "La fine del mondo" di Ernesto De Martino)
Dal farmaco alla parola, dalla parola all’esperienza. Gruppi di discussione con gli esperti per saperne di più su: ansia e attacchi di panico. Abuso, dipendenza, effetti collaterali: quali sono i benefici e i rischi derivanti dall’uso di psicofarmaci?
Gli attacchi di panico o disturbo da panico sono una classe di disturbi d'ansia che costituiscono un fenomeno sintomatologico complesso e piuttosto diffuso (si calcola che 10 milioni di italiani abbiano subito uno o più attacchi di panico). Peter Pan è invece un personaggio letterario creato dallo scrittore scozzese James Matthew Barrie nel 1902. Non sembra esserci alcun collegamento, eppure...
Il disturbo di panico si presenta all’improvviso come sintomatologia fisica (tachicardia, sudorazione, sensazione di soffocamento, paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire, parestesie, brividi o vampate di calore ecc. ecc.) senza apparente connessione con problemi psicologici o esistenziali. L’attacco di panico accade, infatti, improvvisamente come sconvolgente e repentino capovolgersi dello stato psicofisico ed emozionale abituale.