Sono Antonio Coco e sono Psicologo e Psicoterapeuta.
Molto spesso nel lavoro clinico con i miei pazienti e le mie pazienti si apre in seduta il tema delle aspettative, delle nostre aspettative e delle aspettative del mondo verso di noi...
Cos'è una aspettativa? In psicologia una aspettativa è la naturale tendenza degli uomini ad attribuire ad altri, o ad altro, le nostre convinzioni, i nostri pensieri, le nostre percezioni. Nel caso l'oggetto della percezione sia una persona, ci si aspetta che reagisca secondo lo schema che si ha in mente.
Si tratta fondamentalmente di anticipazioni sul futuro, basate su aspetti soggettivi e oggettivi. In effetti, le aspettative nascono da una complessa combinazione delle nostre esperienze, desideri e conoscenze dell’ambiente o delle persone che ci circondano.
Ovviamente, come per ogni costrutto psicologo e ogni dinamica psicologica, il processo psico-corporeo che porta al formarsi delle aspettative si è evoluto di pari passo rispetto al processo evolutivo di homo-sapiens partendo dalla necessità di prepararci all’azione. Se anticipiamo mentalmente ciò che può accadere, possiamo preparare un piano d’azione in modo che la vita non ci colga sprovveduti. Le aspettative, quindi, ci aiutano a prepararci mentalmente per il futuro.
Per la nostra specie, che per centinaia di migliaia di anni ha attraversato come PREDA la terra, si tratta di un vantaggio non da poco: anticipare le mosse del predatore, i cambiamenti climatici, le qualità dei raccolti e tanto altro è stata forse la spinta più forte ad organizzarci come gruppi sociali per affrontare il futuro con maggiori sicurezze.
In molti casi le aspettative, che possono essere positive o negative, si strutturano in tale misura da apparirci come vere e proprie "regole", sicure, stabili, immutabili e oggettivamente vere.
Potremmo provare a raggruparle in cinque ambiti:
- La vita dovrebbe essere giusta
Ma la vita non è giusta, alle “persone buone” accadono cose cattive e viceversa. Sperare di poter eliminare problemi e difficoltà solo perché siamo “buoni” è un esempio di aspettativa non realistica che abbiamo nutrito tutti. Il mondo attorno a noi è spesso caotico e le nostre possibilità d'intervento sono spesso molto limitate...tuttavia in quella piccola parte che possiamo controllare, agire consapevolmente potrebbe aumentare di gran lunga le nostre chance di ottenere soddisfazione per i nostri bisogni.
- Le persone devono capirmi
Tutti subiamo in parte l’Effetto del Falso Consenso, un fenomeno psicologico in base al quale di solito pensiamo che un gran numero di persone pensi come noi e che abbiamo ragione. Ma non è sempre così, ognuno ha il suo punto di vista e questo non deve corrispondere al nostro. La società è complessa e spesso le opinioni in accordo o in disaccordo sono molto sfumate le une nelle altre. Comunicare in maniera consapevole, spontanea e aperta aumenta le possibilità NON di trovarsi in accordo, MA di CO-COSTRUIRE una cornice di senso in cui c'è accordo!
- Andrà tutto bene
È una frase che ci ripetiamo spesso per infonderci fiducia, ma la verità è che se non ci assicuriamo che le cose vadano bene mettendoci al lavoro, i nostri piani potrebbero andare a rotoli in qualsiasi momento.
Agire è il primo e miglior passo per migliorare ed evolvere noi stessi e il mondo attorno!
- Le persone dovrebbero comportarsi bene con me
Speriamo che le persone siano gentili e disposte ad aiutarci, ma non sarà sempre così. Ad alcune persone non piaceremo e ad altri semplicemente non importiamo.
Possiamo accettarlo!
- Posso cambiare le altre persone
Tendiamo a pensare che possiamo cambiare gli altri, un’aspettativa abbastanza comune nelle relazioni. Ma la verità è che il cambiamento personale deve venire dall’interno, dalla motivazione intrinseca. Possiamo aiutare e sostenere una persona a cambiare, ma non possiamo cambiarla o “ripararla”. Nelle relazioni sentimentali (ne scrivo QUI) essere partner significa essere compagni di viaggio...con pari dignità!
E dunque? Come controllare questi processi aprendosi maggiormente all’incertezza e al flusso della vita! Spesso vivere le situazioni senza anticiparne il risultato può essere benefico, sicuramente nel contrastare situazioni spiacevoli come l'ansia (ne scrivo QUI).
In Terapia della Gestalt il concetto del "qui e ora" sostiene il lavoro terapeutico proprio in questo ambito: in una psicoterapia di può imparare a tornare sull’esperienza del proprio corpo, delle proprie sensazioni, dei propri sentimenti, della propria realtà. Attraverso il “continuum di consapevolezza”, rimanendo in contatto con ciò che qui-e-ora sta accadendo, la situazione irrisolta o il bisogno inappagato vengono alla luce con forza per essere affrontati. Il passo successivo e l'Azione.
Si tratta di risultati raggiungibili all'interno di una psicoterapia, in particolare all'interno di una Psicoterapia della Gestalt, che è l'approccio terapeutico che seguo nei miei studi professionali a Bari e in Salento...ne scrivo QUI.
Intraprendere un percorso psicoterapeutico, da questo punto di vista, è un passo importante per ritrovare consapevolezza e la capacità di prendere maggiormente il controllo della nostra vita!
Scopri di più sul mio lavoro...clicca QUI o seguimi sui social, su facebook o su instagram; per conttatarmi basta cliccare QUI!
Nel video sotto, il trailer del film "Che ora è", un film del 1989 diretto da Ettore Scola.
La pellicola ha come protagonisti Massimo Troisi e Marcello Mastroianni, padre e figlio. Le tensioni tra i due sfogano nello scontro quando il padre comprende finalmente e con rabbia che le proprie aspettative nei confronti di un figlio sconosciuto sono ben distanti dalla realtà del giovane, che, seppur con lentezza e incertezza, è avviato autonomamente in direzioni completamente opposte.